I Maschirati: un anno di Covid
Un anno fa inizia la saga de “I Maschirati”.
Sotto quella maschera ognuno cela il suo sconforto. Una mascherina per ogni momento in cui ci siamo sentiti persi: migliaia di mascherine.
I maschirati non vogliono morire.
Al mattino vogliono potersi alzare presto con le ossa rotte e aprire la saracinesca della bottega. D’estate, quando inizia il caldo, si devono poter fare un bagno al mare e mangiarsi il gelato. La passeggiata sul lungomare non gliela togliere per favore. Alla domenica i cannoli e il pranzo in famiglia, per quello vivono. Si sono stancati e non capiscono niente. Il vaccino si, il vaccino no. Il diritto alla vita, alla gioia, all’assembramento. Si incazzano quando i contagi aumentano e dal Governo c’è l’ordinanza della zona rossa. La zona rossa? Aspetta un attimo. Ma che stai dicendo? Parli come quello del telefilm. Zona rossa, zona gialla, pandemia, contagi, virus, morti. …. COSA?
I maschirati non vogliono morire. Si dimenano come fa un pesce fuori dall’acqua. Sono indisciplinati, stolti, ignoranti ma anche testardi, forti, colpevoli senza colpa.
Un anno fa inizia la saga de “I Maschirati” e di questa domenica ricorderò per sempre il soffocamento e il senso di ansia che mi ha accompagnato fin dal mattino. Da domani di nuovo zona rossa. Da domani di nuovo confusi e soli.
Ma noi siamo i “maschirati” e non vogliamo morire.