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Abbracciare i propri sogni…

19 Agosto 2017

C’è stato un tempo in cui ho creduto di non essere all’altezza di abbracciare il mondo della fotografia. Restavo ammutolita e rapita di fronte le foto, per me capolavori, dei miei fotografi preferiti. Ricordo ancora lo stupore che provai la prima volta che vidi le foto di Sue Bryce, mia amata fotografa, eccezionale personalità, grande donna. Inutile dirvi come mi sentivo piccola e quanto mi ci senta tuttoggi, ogni volta che ho modo di assistere ad un suo seminario.

“Ma cosa mai credo di fare io?” Mi sembrava di voler intraprendere un’impresa titanica. E tanto più mi addentravo nello studio e nell’indagine degli aspetti tecnici della fotografia, quanto più mi sentivo soffocare da un senso di inadeguatezza. A volte ho gettato la spugna, sconfitta, perchè non volevo osare qualcosa che andasse contro ogni mio stesso criterio di perfezione e bellezza in ambito fotografico. Sapevo come volevo essere e dove volevo arrivare ma la strada mi appariva ardua e lunga e sembrava più semplice rinunciare.

Nelle mie foto appariva solo uno scarto incerto e sbiadito di quella splendida immagine a cui volevo somigliare.

Ad aggravare la situazione ci hanno pensato tutte quelle persone che non mi hanno incoraggiato, anzi, mi hanno fatta sentire sbagliata, fuori posto. Ma è vero che a queste stesse persone in fondo poi si finisce per dire “grazie”, perchè i loro “NO” mi hanno spinto a provare ancora, a capire dove migliorare.

Ancora oggi non sono che un piccolo accenno di quello a cui tendo, tuttavia il bagliore si è acceso, qualcosa è cambiato: adesso so che quella lunga e ardua strada voglio percorrerla fino in fondo.

A venti anni ero immatura e debole ma avevo dalla mia il tempo. Ho passato gli ultimi dieci anni della mia vita a studiare e a formarmi come auto-didatta e oggi sento che a dispetto del tempo, che si è fatto più corto, ho quella determinazione e quella tenacia come compagni e di loro voglio servirmi per realizzare il mio sogno: fare fotografia e lasciarne traccia.

Non c’è un modo giusto o sbagliato di fare fotografia, questo l’ho capito. Studiando svariati fotografi e le loro teorie, alla fine ho capito che salvo pochi punti saldi, poi tutto il resto ruota attorno a instinti creativi interiori, a visioni soggettive, a filtri personali che si interpongono tra noi stessi e la realtà. Quindi non mi fermerò fin quando non sentirò di aver finalmente tolto ogni strato di opacità da quell’immagine cui voglio somigliare, finchè non risulti nitida e chiara, forte e abbagliante, cosi’ meravigliosa e perfetta da non lasciare indifferente nessuno. Lo so, è ambizioso. Ma avete mai visto qualcuno realizzare qualcosa di grande senza avere ambizione?

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