Black and White Ordinary Life
“Si può sapere dove l’interesse nasce, ma non dove si evolve…[…]” ~ Michael Langord.
Oggi ho deciso di intraprendere un progetto fotografico periodico, per l’esattezza “quotidiano”; Si sa che l’occhio del fotografo va allenato, cosi’ come il suo stesso corpo va allenato a fondersi con la macchina fotografica, per essere un tutt’uno quando si è in scena per cogliere la foto che ci serve. Dopo ogni fase di scatto sento di aver fatto una sorta di upgrade delle mie abilità. E per abilità non mi riferisco solo a quelle prettamente “fisiche”, ma appunto all’insieme di skills di attitudine mentale, di osservazione, di velocità ect. L’altro giorno un’amica mi ha chiesto se dopo un anno che mi occupo di fotografia a tempo pieno io sia finalmente riuscita a capire quale sia il genere che amo di più. Purtroppo non ancora del tutto. So in linea generale che mi piace molto la fotografia concettuale, il ritratto ambientato, il reportage. Però ancora non sono pronta a dedicarmi solo ed esclusivamente ad un genere a discapito degli altri. D’altra parte credo sia onesto, anzitutto nei miei stessi confronti, ammettere di non avere ancora sufficienti “informazioni” per poter fare una scelta.
Ecco, oggi quindi inizio il mio “Black and White Ordinaly Life Project”, ovvero il racconto quotidiano, attraverso una serie di scatti casuali in bianco e nero delle cose (e/o delle persone) che si trovano attorno a me nella mia vita ordinaria; Lo sforzo è sicuramente di tipo narrativo, specie se letto a lungo termine nell’ambito dell’annualità, ma è anche di tipo strutturale e compositivo. Voglio concentrarmi sulla ricerca compositiva di quel che è apparentemente banale e “consueto” e fotografarlo da un punto di vista insolito, per portarlo a nuova luce, offrendo nuovi spunti di lettura allo spettatore. Questo sarà per me un “training” importante che condividerò in maniera del tutto disinteressata e sincera con voi e che, spero, possa dare ad entrambi emozioni nuove.
Ecco cosa vi presento oggi: