Fotografare la musica
E’ passato quasi un anno ormai da quando ho intrapreso questa intensa esplorazione del “fotografare la musica”. E’ un viaggio che tutte le volte continua a darmi qualcosa di nuovo.
Ieri al Parco Archeologico Naxos Taormina si è svolto il Concerto del Corelli in onore del musicista argentino Astor Piazzolla. Un’orchestra di numeri uno, capitanati dal maestro Michele Amoroso. Molti volti nuovi ormai per me, che immortalo i concerti del Conservatorio da oltre un anno.
E’ come sentirsi a casa.
Del concerto di ieri ho assaporato l’imponenza, ogni vivida espressione di coinvolgimento nel viso dei musicisti. E’ incredibile osservarli fondersi con le note che suonano, abbracciare il proprio strumento come avesse un’anima sua. Altre volte ho parlato di questa stupenda immagine di fusione tra il musicista e il suo strumento, che si fondono in un tutt’uno di emozioni.
Un’orchestra di luci avvolta nelle tenebre della sera: in mezzo al buio più nero emergeva un corpo di anime all’unisono, tante luminose anime che propagavano energia e musica.
Rimango sempre affascinata dal loro scambio spirituale. E’ come se attraverso la musica si attivassero delle connessioni. Sguardi d’intesa, sorrisi. Impegno.
Fotografare la musica significa vedere tutto questo per me. Si tratta di mettere a fuoco quelle vibrazioni invisibili che connettono le persone. La musica è un ponte. E spero con tutto il cuore di essere riuscita a dirvelo con queste immagini: